venerdì 20 settembre 2019

Angiolina Trioglio







Bernardino Maria Serenari
ANGIOLINA TRIOGLIO
romanzo

KINDLE EDITOR - AMAZON

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lunedì 10 aprile 2017

L'AUTORE















Bernardino Maria Serenari
è nato a Bologna nel 1950


Dal padre Mario, profondo studioso di Letteratura e di Filosofia, nonché di Latino e di Greco antico, e dalla mamma Angela Franco, insegnante di Storia dell’Arte e pittrice, ha ereditato, fin dai primi anni della sua giovinezza, una forte sensibilità artistica ed una vena poetica, che lo hanno ispirato a scrivere romanzi, poesie e racconti.


Ha frequentato presso l’Università di Firenze la Facoltà di Architettura.
Molto appassionato di Musica, lui afferma che l’unica cosa di cui si rammarica, è il non aver potuto studiare al Conservatorio e conseguire il diploma in Pianoforte classico.
Persona per sua natura carica di ottimismo (egli afferma, convinto, che la caratteristica principale di un Sagittario è essere ottimisti) oggi Bernardino Maria si sente carico di tanta energia positiva da poter ancora pensare che tutto “il bello” per lui debba ancora venire.
E’ con questa forte carica di fiducia che ad Aprile del 2014 si è buttato nell’avventura di scrivere questo Romanzo, che racconta per filo e per segno la storia di una famiglia che lui conosceva molto bene!
“Mal(e) d’Africa” da dicembre 2014, grazie alla Casa Editrice Aracne di Roma, è una realtà editoriale. 
Lui aveva promesso agli amici che sarebbe stato il primo di una serie di Romanzi e Racconti che sarebbero stati pubblicati.

Nel 2015 la Casa Editrice Persiani di Bologna ha curato la pubblicazione del suo secondo Romanzo "La Dea Bendata".  
Una sorprendente "iniezione" al Lettore di ottimismo e fiducia, una lezione di vita, un esempio di come si possa essere una persona speciale. Un forte messaggio contro l'omofobia.

Ad aprile 2017 Bernardino Maria Serenari ha deciso di autopubblicare con Kindle-Amazon un suo nuovo lavoro, e così è uscito "Notturno di Chopin". 

La romantica, commovente e drammatica storia della breve vita di un giovane pianista omosessuale che, a solo vent'anni, è già considerato un esecutore di fama mondiale. 
Un malinconico rimpianto dell'autore per non essere diventato un pianista. Una specie di autobiografia dell'altra vita che lui non ha vissuto. Un omaggio al Pianoforte e alla Musica di Chopin.

Bernardino Maria Serenari vive e lavora a Pieve di Cento, e nel tempo libero, lui che vive da single, si dedica al suo cane, ascolta musica, e… scrive!

E' possibile contattare direttamente l'Autore
 per qualsiasi tipo di informazione
 inviando una mail a:

bernardinoserenari@libero.it





2014


2015


2017



domenica 5 luglio 2015

"SECONDA DI COPERTINA"



"Mal(e) d'Africa": la storia di una famiglia piemontese attraverso tre generazioni nell'arco del Ventesimo secolo. Alcuni di quella famiglia, produttori ed esportatori di banane dalla Somalia, si arricchiscono notevolmente, altri negli anni Cinquanta vivono momenti difficili e drammatici per guai economici e gravi lutti. Ma la ricchezza e il denaro creano rottura di rapporti tra fratelli e sorelle, tra zii e nipoti. Solo la protagonista Gigliola, malgrado i tanti torti subiti, alla fine ne esce a testa alta. Alla sua morte nel 2010 non può lasciare ai suoi figli denaro, che non ha mai posseduto, ma una grande lezione di vita. Esempio di donna coraggiosa, con una grande dignità come figlia, come moglie, come madre! Una donna piena di valori umani e morali, ereditati dai suoi genitori e dal marito. Un romanzo ricco di poesia e romanticismo, dove è palpabile il fascino e il grande amore per l'Africa.




venerdì 12 giugno 2015

"MAL(e) D'AFRICA" CAPITOLO DOPO CAPITOLO




Qui a destra vi è l'elenco delle pagine dedicate al romanzo.
Tra queste una serie di pagine nominate "Capitolo dopo capitolo". Ognuna di esse ne prende in considerazione cinque, dal primo al quarantacinquesimo, ovvero all'ultimo.
E' possibile in questo modo leggere un breve riassunto di ogni capitolo ed alcuni stralci significativi tratti dal romanzo, e pertanto farsi un'idea generale di ciò che si racconta nel libro.
Lo scopo è stimolare ed incuriosire il lettore con queste informazioni e "convincerlo" a leggere l'intera opera.




martedì 2 giugno 2015

COSA MI DICONO I LETTORI




Debbo dire, con grande soddisfazione e piacere personale, che dopo quasi sei mesi dalla pubblicazione del mio libro "Mal(e) d'Africa" molti lettori mi hanno comunicato il loro più che positivo giudizio.
Sono assolutamente tutti concordi nell'affermare quasi le stesse cose, ovvero dicono di essere stati particolarmente coinvolti dalle vicende dei componenti della famiglia Piavotto ed in particolare da quelle della protagonista Gigliola Trioglio. Tutti particolarmente appassionati alle vicende narrate  e fortemente emozionati. 
Molti riferiscono di essere stati dispiaciuti che il racconto fosse finito una volta letto il 45° capitolo, malgrado il libro sia abbastanza lungo.
Unanime è l'apprezzamento all'autore per essere stato capace di raccontare una storia così lunga e complessa, così ricca di avvenimenti, a volte anche drammatici, che spazia in tutto il ventesimo secolo, con scorrevolezza, con una grande capacità di racconto, evitando intoppi o momenti troppo complicati. In altre parole 45 capitoli che scorrono molto bene!
Un altro complimento che ricevo dai lettori è la gratitudine per aver scritto in un italiano corretto, con frasi ben costruite, con la ricerca di termini giusti e ben collocati.
Riguardo al contenuto, tutti concordano nell'affermare essere assai denso di moralità, sentimento, e pure di molta poesia. A tutti colpisce la grande dignità espressa dalla protagonista Gigliola Trioglio e ben evidenziata dall'autore, . 
Più d'uno tra i lettori ha sostenuto che, in un momento di molti libri un po' troppo "moderni" in questi ultimi anni, finalmente hanno avuto il piacere di leggere un libro che riporta al passato, non solo per i contenuti, ma anche per un palese "romanticismo letterario".
Anche i vari riferimenti storici, che nel racconto di un intero secolo vengono fuori, i lettori affermano essere stati trattati con finezza, senza troppo addentrarsi in essi, proprio per dare più spazio ed evidenza alle vicende famigliari di cui si racconta. 
Apprezzano pure il modo in cui l'Africa, affascinante e coinvolgente per alcuni personaggi del romanzo (e pure per lo stesso autore) rimanga sempre sullo sfondo di tutti i 45 capitoli, senza pesare, senza sovrapporsi troppo agli avvenimenti raccontati.
Un'ultima cosa che mi sorprende è che diversi lettori mi abbiano scritto che secondo loro vi è nel mio libro tutto quello che serve per ricavarne un film o uno sceneggiato televisivo.

Di tutto questo sono onorato e ringrazio.

Un autore, e più in generale un artista, crea la sua opera per creare emozioni e solo se ciò accade egli ha colpito nel segno. Ecco perché io sono felice che chiunque abbia letto "Mal d'Africa" mi confidi di avere provato nella lettura davvero un grande coinvolgimento e delle fortissime emozioni.



lunedì 1 giugno 2015

PREMIO SELEZIONE CAMPIELLO 2015




Il 29 maggio ero presente a Padova, nell'Aula Magna del Palazzo del Bo, ed ho assistito alla Selezione del Premio Campiello 2015 con la proclamazione della Cinquina finalista e del Vincitore Miglior Opera Prima... il mio nome non è stato fatto, ma sono ugualmente felice di avere partecipato con il mio libro "Mal(e) d'Africa" a questo importantissimo Premio Letterario Italiano e onorato di aver potuto assistere ad un evento assolutamente prestigioso e di alto spessore critico e letterario.



La platea alla Cerimonia di Selezione del 29 maggio 2015



giovedì 30 aprile 2015

LA TRAMA DEL ROMANZO




I fratelli Piavotto nel 1926 partono da Racconigi per l’Africa e vanno a fare i coloni in Somalia. 
Prima la crisi del 1929 e poi il dramma di Ceti, dopo finalmente i guadagni. 
Producendo e commerciando banane tra il ’40 e il ’65 qualcuno di quella famiglia si arricchisce e diventa “miliardario” mentre altri in Italia si ritrovano in un mare di guai economici. 
Per aiutarli i fratelli ricchi non fanno nulla, neppure quando nei momenti più drammatici loro li supplicano di farlo. 
Tutte quelle ricchezze alla fine del secolo rimangono all’ultima della famiglia Piavotto, la più giovane di sette fratelli, senza figli, che vive a Torino nel lusso. 
Lei decide di lasciare tutto alla nipote “povera”, ma dopo la sua morte viene registrato un testamento che destina tutto quanto al marito. 
Quel testamento risulterà falso, ma per annullarlo il Tribunale impiegherà dieci anni stabilendo alla fine che l’eredità spetti solo ai nipoti legittimi. Però tutto sarà scomparso. 
Gli eredi si ritrovano con in mano solo un "pugno di mosche". Qualcuno ancora una volta è riuscito ad impossessarsi di quell'immenso capitale e a farlo sparire! Chi potrà essere stato?

Il racconto ti tutto quanto è accaduto in quasi ottant’anni è pieno di episodi allegri, drammatici, tristi, dolorosi e a volte estremamente mondani. Lutti, malattie, tradimenti coniugali, divorzi, tentativi di suicidio, e forse un rapporto quasi incestuoso tra un padre e sua figlia adottiva. 

Nel finale il racconto si tinge quasi di “giallo”: chi ha fatto il “colpo” da 20miliardi di Lire?

La nipote Gigliola, la vera protagonista del Romanzo, muore nel 2010, senza la soddisfazione di aver visto restituito il prestito che nel lontano 1926 suo padre aveva fatto ai cognati. Tuttavia la sua vita si conclude con grande dignità, malgrado la tanta miseria sofferta e i sacrifici spesi per mantenere la famiglia e crescere bene i suoi figli.

Una bella immagine di donna, di figlia, di moglie e di madre!



DOVE E' AMBIENTATO "MAL(e) D'AFRICA"




"Mal(e) d'Africa" racconta la storia di una famiglia piemontese.
Il Piemonte è presente nelle pagine del Romanzo, in particolare le Langhe, terra natale della protagonista Gigliola Trioglio e poi Torino, l'elegante e bella Torino del ventesimo secolo.
I figli maschi della famiglia Piavotto andarono in Africa nel '26 ed allora molti avvenimenti narrati sono ambientati in quella parte di Africa, così equatoriale come la Somalia, che quando la respiri e la vivi ti inietta nelle vene e nel cuore qualcosa di misterioso e di affascinante, qualcosa che rimarrà per sempre nel tuo DNA e che ti farà sempre desiderare di poterci tornare... lo chiamano il "Mal d'Africa"... qualcosa che va oltre un sentimento od una emozione, qualcosa che non riesci a spiegare!




PERCHE' HO SCRITTO "MAL(e) D'AFRICA"









La storia della famiglia Piavotto, fin da quando ero ragazzo, mi ha sempre molto incuriosito, sia perchè era una storia fortemente legata all'Africa, sia per i tanti avvenimenti che erano accaduti ai componenti di quella famiglia. Una famiglia che mia mamma conosceva bene e quindi io ero affascinato dai suoi racconti... storie a volte tristi e drammatiche, storie a volte mondane...  e poi sempre quell'Africa sullo sfondo, così lontana e diversa, in tutti i suoi aspetti, dal mondo in cui io vivevo... fino a quando anch'io ho potuto vivere un'esperienza africana! Ed allora io stesso ho potuto verificare quanto l'Africa, una volta che la conosci e la vivi, veramente ti entri nelle vene e nel cuore, ti affascini, quasi ti ipnotizzi... Quando rientri dall'Africa non puoi fare a meno di soffrire di Mal d'Africa... ma non è una brutta cosa, anzi!... è un sentimento di malinconia e di nostalgia che è entrato nel tuo DNA e che ti rimarrà per sempre dentro. 
Dai racconti di mia mamma ero comunque stato colpito dal fatto che alcuni componenti di quella famiglia si fossero così tanto arricchiti, tra gli anni '40 e '60, al punto da diventare dei veri "miliardari". Il fatto triste era che contemporaneamente altri di quella stessa famiglia, negli stessi anni, avessero avuto tanti problemi economici e quindi subito tanti guai e dolori... e che i fratelli tanto ricchi non avessero mosso un sol dito per aiutarli! 

Il denaro quanto rovina le famiglie e quanto deteriora i rapporti tra fratelli!

Quando alla fine del secolo, negli anni novanta, venni a sapere che tutte quelle ricchezze erano rimaste nelle mani dell'unica superstite di quella famiglia, che non aveva avuto figli, immaginai che certamente quelle ricchezze le avrebbe ereditate la nipote "povera", che per tutta la vita aveva fatto tanti sacrifici per riuscire comunque a tirare avanti dignitosamente e far crescere e studiare i suoi figli.
Invece tutto quanto si dissolse nel "nulla" dopo una lunga Causa in Tribunale, a seguito di un falso Testamento... Qualcuno ancora era riuscito a portare via tutto ed a lasciare all'erede legittima nulla di più che "un pugno di mosche"!!
Fu a quel punto che in me nacque l'idea di scrivere un Romanzo, che raccontasse quasi un secolo di avvenimenti così incisivi, nel bene e nel male, nella storia della famiglia Piavotto.
Per alcuni anni rimase solo un'idea, poi dopo che venni a conoscenza che era morta anche la nipote che avrebbe dovuto ereditare tutto quanto... la mia idea si è concretizzata... 
L'Africa comunque doveva rimanere nello sfondo di questa storia e pure il Mal d'Africa che io stesso ho dentro di me.... ma i fatti e la triste conclusione hanno trasformato quel Mal d'Africa in Male d'Africa... 
E' per questo che ho deciso di intitolare il mio Romanzo Mal(e) d'Africa... ovvero un'unica espressione che racchiude sia il positivo che il negativo, sia il bene che il male... che l'Africa ha prodotto in quasi un secolo, all'interno della famiglia Piavotto.


martedì 14 aprile 2015

PRESENTAZIONE DEL LIBRO A PIEVE DI CENTO



Il 14 aprile 2015
presso il Circolo Arci 
KINO
a Pieve di Cento (Bologna)

Il prof. Angelo Zannarini
Assessore alle Politiche culturali
del Comune di Pieve di Cento

ha presentato con l'Autore

il libro
"MAL(e) D'AFRICA"
di Bernardino Maria Serenari 




clicca su link sotto e poi sfoglia on-line il pieghevole

http://www.youblisher.com/p/1108409-CondiMenti/






Il Prof. Angelo Zannarini, Assessore alle Attività Culturali del Comune di Pieve di Cento, intervista Bernardino Maria Serenari




sabato 14 marzo 2015

VUOI CONTATTARE L'AUTORE?




Hai delle curiosita? 
Vuoi avere delle informazioni sul romanzo "Mal(e) d'Africa"? 
Vuoi fare delle domande all'Autore?

Non ci sono problemi!

Puoi inviare una mail a Bernardino Maria Serenari e chiedere ciò che ti interessa sapere, tranquillamente!
L'Autore si impegna a rispondere a chiunque con la massima chiarezza.


bernardinoserenari@libero.it




IL GIUDIZIO DEI LETTORI


Hai già letto il Romanzo "Mal(e) d'Africa" ?




L'Autore invita tutti coloro che hanno letto il Romanzo

MAL(e) D'AFRICA


ad esprimere un giudizio personale ed una critica.

I Lettori possono renderlo pubblico, utilizzando lo spazio "commenti" al fondo di questo post
oppure
inviarlo in forma riservata direttamente all'Autore tramite una mail indirizzata a:

bernardinoserenari@libero.it

Bernardino Maria Serenari si impegna a rispondere a chiunque lo contatti tramite mail.

http://www.narrativaracne.it/index.php/catalog/9788854879492-detail.html




lunedì 16 febbraio 2015

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